Edizione 2023 – Ita

Secondo lo Statuto, il Premio è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità. La Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, vuole dare il suo contributo a quel rinnovamento dell’economia che Papa Francesco auspica tramite “change-makers” (promotori di cambiamento), impegnati nel praticare un’economia diversa. Ossia, per usare le parole del Pontefice, un’economia “che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.

Vincitore del Premio :

Il vincitore della II Edizione 2023 del “Premio Internazionale Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una Economia della Fraternità” viene dal Tchad nel continente dell’Africa con un progetto intitolato “Bethléem, la maison du pain” (“Betlemme, la casa del pane”).

Il progetto “Bethléem, la maison du pain” nasce come un processo economico fraterno “dal basso” con il desiderio di costruire e avviare un laboratorio di panificazione e altri prodotti da forno in cui ragazze e ragazzi, poveri e disagiati, possono lavorare insieme, mettendo i propri talenti in comune e utilizzando le risorse locali, per prendersi cura di sé stessi e della loro comunità attraverso un lavoro degno. Coinvolge 12 giovani di Baïbokoum, una piccola città situata nell’estremo sud-ovest del Tchad, uno dei paesi con il più alto tasso di povertà nel mondo – al 191º posto su 192 paesi, secondo l’Indice dello Sviluppo Umano 2022 – e situato tra territori complessi, conflittuali e instabili, come Libia, Sudan e la Repubblica Centrafricana.

 

L’economia locale di Baïbokoum è totalmente nelle mani dei musulmani: i cristiani del villaggio sono i più poveri tra i poveri. È basata su un’agricoltura molto povera per mancanza di mezzi e di capacità di trasformazione delle materie prime. L’unica attività commerciale e l’unica fonte di guadagno, praticata dalla popolazione, compresi i giovani, è la produzione di alcol locale. Così, la popolazione, soprattutto i giovani, vive in condizioni di estrema povertà: nella maggior parte dei casi, ragazzi e ragazze subiscono violenze, non hanno i mezzi economici per pagarsi gli studi e spesso cadono nella dipendenza da alcol, droghe, tabacco e bevande alcoliche locali. Le scuole pubbliche non funzionano quasi più, facendo crescere l’analfabetismo, la delinquenza e la disoccupazione.

 

I 12 giovani che si mettono insieme, grazie all’incoraggiamento e l’accompagnamento delle Suore Francescane Angeline in loco, sono poveri e scartati: ragazzi e ragazze di strada, esclusi dalle loro comunità a causa della malattia, considerata motivo di impurità, per esempio l’epilessia, orfani, disoccupati, una ragazza madre, un ragazzo con genitori affetti d’epilessia e un altro con genitori non vedenti.

 

Per raggiungere lo scopo di creare, in tale contesto di estrema povertà culturale, sociale ed economica, un ambiente imprenditoriale e modello di fraternità, chiamato “Bethléem, la maison du pain”, il progetto dimostra una particolare sensibilità alla sostenibilità, generatività e creatività con un budget chiaro e trasparente, e una specifica e innovativa linea progettuale, produttiva e distributiva. Dall’agosto 2023 a giugno 2024, i giovani riceveranno una formazione permanente sull’economia di fraternità, sulla tecnicalità della panificazione e sull’uso degli strumenti durante e al di là del periodo della costruzione del laboratorio e dell’acquisto dei macchinari, previsto tra luglio a novembre 2023 e finanziati dal Premio per la start up, utilizzando largamente gli stakeholder e fornitori locali, ed operai delle città e dei villaggi vicini così da promuovere e sostenere l’economia locale. Il guadagno della vendita, che svolgerà da dicembre 2023 a giugno 2024, sarà reinvestito nell’acquisto delle materie prime e nella messa a regime della produzione che consentirà una retribuzione degna e regolare dei giovani coinvolti nella start up. In più, contando sull’aumento delle risorse finanziare, derivanti dalla vendita del pane e di altri prodotti da forno sul mercato locale, utilizzando biciclette, tramite il porta a porta nei quartieri della città, nei mercati vicini e presso il panificio stesso, si intende estendere il modello utilizzato per la produzione ad altri prodotti culinari e allestire un piccolo laboratorio per la produzione dei saponi. Saranno utilizzate le risorse naturali e locali, come il karitè o i semi di arachidi, coinvolgendo altri giovani in situazioni di miseria.

Un altro punto importante è la collaborazione con le Suore Francescane Angeline come segno del capitale di fraternità, non solo in loco, ma anche come sostegno economico: la Congregazione contribuisce con una quota di co-finanziamento pari a €10.000,00 per il primo anno di attività e con una quota €5.000,00 annui almeno per i 5 anni successivi. Rappresenta un’ulteriore garanzia della credibilità e sostenibilità del progetto lungimirante.

La meta è di assicurare che i giovani poveri e scartati possano diventare protagonisti del loro riscatto tramite attività di fraternità, significativo per lo sviluppo della loro comunità. Mettere insieme i giovani, accompagnandoli a capire che lavorando insieme, condividendo i propri talenti e utilizzando le risorse locali che la natura offre, è possibile uscire dalla povertà culturale, sociale ed economica, mediante la creazione di una economia di fraternità “dal basso”, che possa essere da esempio per altri giovani e di incoraggiamento per tutto il territorio. I protagonisti del progetto costatano: “I ragazzi e le ragazze coinvolti sono molto contenti perché si sentono valorizzati ciascuno nei propri talenti, si sentono riconosciuti come persone degne di un lavoro regolare e vedono la possibilità di riscatto dalla loro condizione di miseria. Il Premio offrirebbe l’opportunità ai giovani coinvolti di trasformare la creatività, l’intuizione, i sogni … in un’intrapresa economica”.

Il video del progetto vincitore

 

Il progetto dopo un anno