Da Assisi un progetto per sostenere una nuova economia – (guarda il video)

ROMA – Un’economia generativa, che includa e non escluda, che faccia vivere e non uccida, e che contribuisca a migliorare il mondo con un approccio olistico e non settoriale. Sulla scia di The Economy of Francesco e nel segno di un’economia della fraternità si rinnova il premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità” che con il riconoscimento assegnato nel 2022 sta permettendo la realizzazione di Ecobriqs Charcoal Briquettes, progetto portato avanti da un gruppo di 15 persone con disabilità, senza lavoro e poverissime, della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), e anche di “Farm of Francesco”, una rete mondiale di giovani per riconciliare agricoltura e ambiente.

Presentata a Roma, nella Sala Marconi di Radio Vaticana, l’edizione 2023 del Premio: sono intervenuti monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, padre Giulio Albanese, missionario comboniano e membro della commissione valutativa del Premio, monsignor Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio, e Catalina Hinojosa dall’Ecuador, una delle promotrici del progetto Farm of Francesco.

“Noi – le parole del vescovo monsignor Sorrentino – siamo convinti di essere veramente fratelli e sorelle con tutti senza nessuna eccezione.  Ad Assisi sono sepolti Francesco, protagonista del gesto della spogliazione e Carlo Acutis, una bomba energetica che costruisce e attrae migliaia di persone. Ad Assisi il Papa ha chiamato tanti giovani per firmare un patto per una nuova economia, e per questo da Assisi attiviamo percorsi per creare un’economia diversa, in cui la fraternità sia il concetto cardine. Con questo premio cerchiamo nelle regioni più povere del mondo qualcuno che, con talento e intelligenza, e in sinergia con altre persone, possa fare qualcosa di bello per il suo territorio. E lo sosteniamo concretamente, senza dimenticare che non esiste solo quella iniziativa particolare, ma esiste un patrimonio di iniziative simili che possiamo mettere in circolo per costruire un mondo migliore aiutandoci insieme con riforme e rinnovamento nel senso della fraternità che parte da ciascuno di noi”.

Padre Albanese ha ricordato come il Premio si occupi delle “periferie geografiche ed esistenziali, come le ha definite Papa Francesco. Ed è una idea geniale perché si tratta di un riconoscimento che manifesta grande attenzione nei confronti dei giovani, è un onore far parte della commissione valutativa e leggere progetti di grande talento e sensibilità. Questo premio si è fatto interprete dell’ecologia integrale così come fatta, voluta da Papa Francesco ed è focalizzato sulla casa comune. Viviamo in un mondo che è un villaggio globale, siamo tutti sotto lo stesso tetto e i problemi e le sfide delle periferie del mondo ci toccano da vicino, nessuno si salva da solo, la questione ambientale, il tema dello sviluppo e delle questioni economiche non possono essere separati, come dimostrano i progetti della scorsa edizione che hanno un approccio olistico. La fantasia e l’estro di questi progetti ci rendono evidente che non siamo solo in un’epoca di cambiamenti ma che stiamo vivendo un cambiamento d’epoca”.

“Davanti alla cultura dello scarto – le parole di monsignor Figueiredo – bisogna tornare a curare la casa comune cominciando dalla persona che ha bisogno. Con questo premio la diocesi di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino aiuta concretamente le persone a creare un rinnovamento della mentalità odierna, passando a un’economia che fa vivere e non uccide, umanizza e non disumanizza, include e non esclude. Il premio vinto l’anno scorso dalla diocesi di Pasig nelle Filippine lo dimostra, con 50.000 euro è stata costruita una fabbrica e ora persone disabili, anche gravi, stanno lavorando con dignità e ora sono inseriti nella società. Si tratta di un premio che vuole essere generativo, in cui tutti offrono un contributo per una società nuova”.

Come detto l’anno scorso oltre al progetto nelle Filippine, i promotori del premio hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile. “Un percorso cominciato – ha spiegato Hinojosa – sentendo le ingiustizie che i contadini vivono nel mondo e cercando di creare un insieme di fattorie rigenerative che creino anche comunità. Il progetto è partito da Nigeria e Brasile con l’obiettivo di accompagnare i produttori per generare un impatto positivo nei villaggi e vivere in pienezza la Laudato Si’. Grazie al sostegno del Premio abbiamo completato la prima fase, l’analisi delle problematiche e dei bisogni, abbiamo parlato con i produttori per capire cosa c’è nel loro territorio e cosa possiamo fare, ora stiamo creando una piattaforma di educazione online per caricare contenuti e materiale di formazione. Noi giovani siamo il presente e, anche se a volte è difficile, grazie a questo premio possiamo dare una risposta”.

“L’economia è una somma di tante operazioni – la conclusione del cardinale Francesco Montenegro che aveva partecipato all’edizione 2022 – in cui però non si dà mai la debita importanza all’uguale: l’economia della fraternità è dare importanza a quell’uguale che permette di cambiare le cose. Bisogna ripartire dagli ultimi, dai poveri che sono nostri maestri e hanno qualcosa da dirci, e che vanno messi in condizione di saper fare. Complimenti per questa iniziativa, spero che anche altri salgano su questo treno: più ricco è il treno, più poveri saranno maestri e si costruirà fraternità. In bocca al lupo”.

Come previsto nello statuto e nel regolamento, è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore – c’è tempo fino al 31 gennaio per presentare le domande – riceverà anche quest’anno una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori. Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, realizzato da Brunello Cucinelli e un’icona con il logo del Premio, con i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis che sono stati mostrati durante la conferenza stampa.

L’obiettivo del premio è fornire un aiuto concreto ad avviare processi economici che nascono dal basso nel rispetto della persona, in un clima di fraternità e che siano d’esempio per la diffusione di un’economia fraterna, umana e solidale. Possono partecipare al premio persone, enti, associazioni e società, di qualunque parte del mondo, e specialmente nelle regioni più povere, in partenariato. Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com.